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9 febbraio 2012 4 09 /02 /febbraio /2012 10:18

Saltare da un aereo con il paracadute richiede molto coraggio, sangue freddo ed a nostro avviso forse anche un briciolo di pazzia.

Saltare però con il paracadute da 36.500 metri di altitudine, richiede anche la consapevolezza di avere molte possibilità di lasciarci la pelle.

Nei prossimi mesi un paracadutista austriaco di nome Felix Baumgartner, tenterà di battere il record attualmente detenuto da Joseph KittingerBaumgartner.jpg per quanto riguarda il più alto lancio con il paracadute della storia.

Quest’ultimo il 16 agosto 1960  si lanciò da circa 31,33 km, praticamente dallo spazio, raggiungendo una velocità in caduta di oltre 980 km/h.

Lanciarsi da una simile altitudine richiede qualche “accortezza” in più rispetto ad un normale lancio.

Lanciandosi dalla stratosfera, bisogna praticamente dotarsi di una sorta di tuta da astronauta, altrimenti la pressione corporea, di gran lunga superiore a quell’altezza alla pressione esterna, rischierebbe di far esplodere il corpo umano come un palloncino.

C’è poi l’enorme velocità che si acquista sempre a causa dell’atmosfera rarefatta.

Questa volta si stima che Baumgartner, scenderà in caduta libera per circa  sei minuti  e dopo appena 35 secondi avrà già abbattuto il muro del suono con una velocità di 1300 km/h.

Ed infine, per chi si stesse chiedendo, cosa farà poi il funambolico Felix se dovesse riuscire in questa folle impresa, la risposta lascia quasi di stucco: “Mi ritirerò a vita tranquilla, alla fine di questa impresa avrò 40 anni e realizzato come base-jumper tutti i miei progetti”.

Voi ci credete ?!?

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19 gennaio 2012 4 19 /01 /gennaio /2012 12:11

Domani sarà una giornata molto importante.

Il 20 gennaio nascerà la Fondazione Marco Simoncelli Onlus, costituita nel ricordo del nostro amatissimo centauro.

Il SIC ci ha lasciato un ricordo bellissimo di genuinità, simpatia  e soprattutto positività con cui affrontare la vita, qualunque siano gli scherzi che ogni tanto essa ci riserva.

E proprio di qui la Onlus che porta il suo nome incarnerà il grande sogno di poter realizzare qualcosa di importante, che aiuti anche coloro che soffrono a viver la vita positivamente, allo stesso modo di come faceva Lui.

A dare vita all'iniziativa sono stati il papà Paolo Simoncelli, la moglie Rossella, la sorella Martina, la fidanzata Kate, oltre al supporto di due grandi amici del Sic, Carlo Pernat e Paolo Beltramo.

Si è scelta proprio la data del 20 gennaio perché domani sarebbe stato il compleanno di Sic.

Pertanto, a salutare la nascita della Fondazione, ci sarà un ulteriore evento al 105 Stadium di Rimini intitolato proprio “Buon Compleanno Sic”: una serata di puro divertimento e "casino" con i comici di Zelig coordinati e diretti da Aldo Drudi e Sergio Sgrilli.

La richiesta di adesione alla Fondazione può essere fatta direttamente dal sito ufficiale:

www.marcosimoncellifondazione.it

Buon compleanno Sic, ti ricorderemo sempre sorridendo.

 


 

 

 

 
 


 
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13 novembre 2011 7 13 /11 /novembre /2011 14:19

Chi al giorno d’oggi pratica attività subacquea, anche solo a livello ricreativo, non fa generalmente 414119_Icon_HD.pnga meno di un computer subacqueo.

Con questo utilissimo strumento, il sub riesce a pianificare in modo quasi perfetto i parametri da rispettare durante la propria immersione, come ad esempio il tempo massimo di immersione, la profondità massima oppure i tempi di risalita.

Ad oggi, nei moderni computers subacquei i guasti sono divenuti rarissimi; tanto che i modelli più avanzati eseguono auto-test e controllano la carica della batteria.

Tuttavia una domanda sorge comunque spontanea. Cosa accade se un computer dovesse smettere di funzionare mentre siamo in immersione?

In linea generale, le opzioni suggerite dagli esperti sono sostanzialmente due.

1)      La prima è quella di iniziare immediatamente la risalita in modo normale. Se si è rimasti ben entro i limiti del computer si riemergerà senza alcun problema.

A questo punto se volessimo reimmergerci in modo ripetitivo avremmo due opzioni ulteriori.

Se avessimo preso il tempo e la profondità dal computer appena guastatosi, potremmo continuare ad immergerci attraverso la tabella che costituisce il Pianificatore di Immersioni Ricreative.

Se invece volessimo riprendere ad immergerci con un altro computer, allora saremmo costretti ad attendere un intervallo di almeno 12/24 ore, in modo che il nostro corpo abbia tutto il tempo di smaltire l’azoto in eccesso.

2)      La seconda opzione è quella di utilizzare contemporaneamente (fin dalla prima immersione nel caso di immersioni ripetitive) due computers.

Grazie ai costi più contenuti rispetto al passato, oggi quasi tutti i subacquei incalliti ricorrono all’ausilio di due computers, in modo che in caso di guasto di uno si possa fare affidamento sull’altro di “scorta”.

E comunque, se fossimo talmente sfortunati che si rompessero entrambi, potremmo comunque applicare l’opzione descritta al punto 1).

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9 novembre 2011 3 09 /11 /novembre /2011 09:38

muhammad-ali-vs-joe-frazier.jpgSapeva che l’avversario che aveva di fronte era troppo forte per Lui, ma nonostante tutto lo ha affrontato con grande coraggio. La sua malattia gli ha sferrato alla fine uno di quei micidiali ganci sinistri che ti stendono e ti mettono ko.

Ieri il mondo della boxe ha perso uno dei suoi miti, Joe Frazier ex Campione del mondo dei Pesi Massimi.

Il mondo lo conosceva come “Smokin’ Joe”, perché il suo primo manager gli diceva sempre che dai suoi guantoni doveva uscire il fumo, tanta era la potenza che era in grado di mettere nei colpi che sferrava.

E sono molti i pugili che hanno potuto provare sulla loro pelle quella forza bruta: ne sa qualcosa anche Muhammad Alì, il “Re” della boxe di tutti i tempi. Ancora una volta quel gancio sinistro al Madison Square Garden lo fulminò, nel primo dei tre epici match fra i due grandissimi.

Con Frazier se ne va un pezzo di storia del pugilato, perché Lui, Alì, Foreman ed altri pugili fortissimi combattevano nei Pesi Massimi quando ancora si disputavano gli incontri sulla distanza dei 15 Round.

Perché a quei tempi, quando salivi sul ring per un incontro di 45 minuti, eri cosciente che avresti corso il rischio di non uscirne vivo.

Quell’incontro del 1° ottobre 1975 a Manila, proprio tra lo stesso Frazier ed Alì, verrà ricordato come uno dei più violenti e drammatici della storia, tanto che i due dichiararono successivamente che avevano seriamente pensato di morire.

Frazier ne uscì sconfitto per ko tecnico alla 15° ripresa, ma anche Alì ebbe una severa lezione.

Malgrado fosse un campione indiscusso a livello tecnico, Frazier amava ripetere sempre una frase, che racchiude l’essenza stessa di ogni pugile: “Non basta la tecnica, per essere un buon pugile,  serve soprattutto cuore e tanto coraggio”.

Grazie Joe, non ti dimenticheremo mai.

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25 luglio 2011 1 25 /07 /luglio /2011 12:22

Regole generali su cosa fare o non fare quando si incontrano animali acquatici potenzialmente pericolosi durante le immersioni.

Nel corso di un’escursione subacquea non è raro imbattersi in animali acquatici anche di grandi dimensioni, come squali, murene, trigoni ecc. Malgrado siano animali potenzialmente pericolosi per l’incolumità dell’uomo, si può affermare con assoluta certezza che la loro fama di assassini assetati di sangue è solamente frutto di leggende metropolitane. Tutti gli animali acquatici sono timidi! Le ferite che in alcuni caso arrecano ai subacquei, non sono altro che la conseguenza di comportamenti azzardati del subacqueo stesso, che li hanno spaventati, generando così una reazione difensiva.

C’è una regola molto semplice che si deve rammentare quando si incontrano animali acquatici che non conosciamo: “Se sono troppo belli o troppo brutti o troppo fermi…meglio non avvicinarsi troppo e non toccarli”.

Questi consigli possono comunque aiutarci a evitare potenziali problemi:

  • Trattare gli animali con assoluto rispetto, cercando sempre di non disturbarli;

  • Muoversi sempre con cautela e guardare sempre dove si mettono le mani;

  • Evitare di indossare oggetti luccicanti, che potrebbero essere scambiati per un’esca o comunque attrarre l’attenzione di qualche animale;

  • Indossare sempre muta e guanti, in modo da proteggersi da punture o tagli;

  • Mantenere un assetto neutro, rimanendo lontano dal fondo o dalle rocce;

  • Se dovessimo infine imbatterci in uno squalo, rimanere fermi e calmi sul fondo, non nuotando verso di lui (potremmo scatenare una reazione difensiva). È molto probabile che sia solo di passaggio. Se dovesse rimanere poi nei dintorni, nuotare con calma allontanandosi dal fondo e, tenendolo d’occhio, uscire dall’acqua.

E infine non dimenticare mai che andare sott’acqua è una cosa seria, quindi farlo sempre con assoluta prudenza, godendosi degli spettacoli magnifici.

shark tail
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19 luglio 2011 2 19 /07 /luglio /2011 20:12

Accorgimenti e controlli da effettuare rigorosamente prima di immergersi in modo ricreativo

Nel mondo della subacquea, anche fra i sub più esperti vige una regola fondamentale che viene tenuta a mente e messa in pratica ogni qual volta sta per scendere in acqua. La frase che si ripete fra sè ed il proprio compagno d'immersione è "Guarda Sempre Come Siamo Organizzati".

Potrebbe sembrare bizzarro, ma questa frase racchiude l'acronimo dei controlli fondamentali che qualsiasi sub effettua prima di ogni immersione, controllandosi vicendevolmente con il proprio compagno.

Guarda: indica il controllo da effettuare sul Giubbetto ad Assetto Variabile (GAV), verificandone che le cinghie siano correttamente allacciate e che esso aderisca bene al corpo del sub.

Sempre: rappresenta il controllo sul sistema di zavorra, verificandone l'esatto posizionamento e che la quantità di zavorra sia giusta in funzione del peso del sub.

Come: sta a rammentare il controllo generale sui cinghiaggi e sulle fruste per gli erogatori, in modo che siano d'intralcino i movimenti.

Siamo: è il controllo sulla scorta d'aria, nel quale si controlla che la bombola del nostro compagno (e reciprocamente anche la nostra) sia sufficientemente carica di almeno 200 bar di ossigeno e che il rubinetto sia aperto.

Organizzati: se tutti i controlli sono stati eseguiti con successo, allora i due sub possono darsi l'ok finale e sono pronti per scendere in acqua ed ammirare le bellezze sommerse.

Poche regole dunque, ma che tuttavia possono rappresentare la sottile linea di confine tra un’immersione piacevole ed in tutta sicurezza con il rischio concreto di mettere a repentaglio la propria incolumità.

Andare sott'acqua è una cosa seria e va fatto seguendo tutti gli accorgimenti. Sempre.

diver is geting ready to dipping
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