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20 luglio 2012 5 20 /07 /luglio /2012 11:57

Siamo stati degli ingenui !

Ma forse ne avevamo (continuiamo e continueremo ad averne) talmente fin sopra i capelli della Casta e dei suoi privilegi, che avevamo visto (vediamo ancora e vedremo sempre) il referendum “Anti–Casta” come una sorta di liberazione, non curandoci di dettagli fondamentali.

Alzi la mano chi non si era già recato al proprio Comune di residenza per firmare i fogli di raccolta firme per l’indizione del Referendum “Anti-casta” per l’abolizione dei privilegi ai politici.

O chi non lo aveva ancora fatto, si stava organizzando al meglio per farlo entro il termine ultimo del 26 luglio 2012.

Tutto ciò in un paese come il nostro, governato da una Casta, poteva e doveva risultare oggettivamente strano ai nostri occhi.

Innanzitutto perché dopo decenni ci fosse concesso anche solo di pensare che effettivamente la Casta esistesse e, tanto più, che fosse giunta l’ora di abbatterne i privilegi.

Ma ancor più strano, doveva risultarci che la diretta interessata (la Casta), non sembrava poi preoccuparsene più di tanto dell’indizione di questa proposta di Referendum. Tanto più che stavolta se ne parlava anche sui giornali.

Purtroppo per Noi un motivo forse c’era.

Provate a leggere l’art. 31 della L. 352/70, avente ad oggetto “Norme sui referendum previsti dalla Costituzione e sulla iniziativa legislativa del popolo”.

L’articolo in esame recita che: “Non può essere depositata richiesta di referendum nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime”.

E se la matematica non è un’opinione, alla scadenza delle Camere a tutt’oggi manca meno di un anno solare.

C’è da aggiungere altro ?

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